Dott. Bedendo | Impianti Dentali a Carico Immediato a Treviso

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Secondo la definizione della letteratura scientifica, per carico protesico occlusale immediato (immediate occlusal loading) si intende la consegna della protesi fissa entro le 48 ore dall’inserimento degli impianti, con relativa funzionalizzazione occlusale.
 
Nel mio metodo di lavoro ho standardizzato la tecnica del carico immediato in modo da consegnare la protesi fissa al paziente il pomeriggio stesso del giorno in cui effettuo l’intervento.

Il metodo di implantologia di Branemark:

L’implantologia moderna si deve fondamentalmente agli studi del Prof. Per-Ingvar Branemark che nel 1977 pubblicò un’importante ricerca che codificava il primo protocollo, aprendo la strada agli attuali concetti implantologici moderni.
 
L’originale protocollo Branemark prevedeva di inserire 5-6 impianti diritti nella zona anteriore della mandibola o della mascella e di aspettare alcuni mesi prima di consegnare al paziente la protesi fissa. Nel frattempo, il paziente era costretto ad utilizzare una protesi mobile con tutti i conseguenti disagi.
Le tempistiche di attesa erano stabilite in via precauzionale dal gruppo di ricerca di Branemark su una base empirica - come descritto da un articolo nel 1985 - ed era quindi un consiglio al paziente non era basato su dati scientifici solidi.
 
Lo scopo del protocollo Branemark era quello di indicare un metodo implantologico che favorisse l’osteointegrazione degli impianti e il loro diretto contatto con l’osso, evitando invece la fibrointegrazione, che si verifica quando tra impianto e osso si viene ad interporre del tessuto fibroso, fenomeno indesiderato che porta poi alla perdita dell’impianto.
Si pensava quindi che per favorire l’osteointegrazione fosse necessario un periodo di attesa di mesi prima della consegna della protesi fissa.

Lo sviluppo della tecnica implantare a carico immediato.

Le ricerche continuarono e nel 1998 Davies e Piattelli dimostrarono il verificarsi della formazione dell’osso nell’interfaccia implantare anche in impianti sottoposti a carico immediato e, pertanto, la possibilità di caricare la protesi subito dopo il posizionamento degli impianti stessi.
 
Perché si possa realizzare l’osteointegrazione con il carico immediato devono però essere soddisfatti alcuni requisiti che vanno dal tipo di impianti utilizzati, alla stabilità primaria dell’impianto subito dopo l’inserimento, dall’assenza di micromovimenti implantari che superino i 150 micron, fino alla corretta tecnica chirurgica utilizzata.

Il controllo delle forze meccaniche nell’intervento di implantologia a carico immediato.

Un aspetto molto importante per il successo dell’intervento implantare a carico immediato è legato al controllo delle forze meccaniche coinvolte con una solidarizzazione degli impianti.
Attraverso l’uso di una congrua protesi resistente, resiliente ed elastica è possibile ridurre i micromovimenti implantari senza annullarli del tutto in quanto è stato dimostrato che gli stimoli meccanici sugli impianti - se contenuti entro un range di ottimale tolleranza - non solo non sono nocivi ma anzi possono favorire l’osteointegrazione (morfogenesi meccanica).
 
Un importantissimo ruolo protettivo per il controllo delle forze meccaniche e favorente l’osteointegrazione è dato dal corretto bilanciamento dei contatti occlusali attraverso una serie di molaggi selettivi che - nel mio protocollo - iniziano il giorno stesso della consegna della protesi fissa e vengono ripetuti a distanza di una settimana e successivamente dopo altri 15 giorni, in modo da ottenere un perfetto adattamento occlusale della protesi fissa sia in occlusione centrica che nei movimenti laterali della mandibola.